Le indagini endoscopiche sono utilizzate per l’esame in sito di cavità sia naturali che artificiali allo scopo di osservare direttamente in punti inaccessibili morfologia, tipologia e stato di conservazione superficiale dei materiali, solai piani e tutte quelle strutture o materiali che possono essere facilmente indagate attraverso fori di piccolo diametro.
L’endoscopia si esegue praticando un foro di piccolo diametro nei punti da indagare; possono essere sufficienti fori di 10 mm e genericamente inferiori ai 20 mm. La profondità del foro è variabile a seconda dell’indagine da effettuarsi, come limite massimo si possono eseguire fori di lunghezza pari a 120-150 cm.
Per eseguire i fori nella muratura vengono utilizzati trapani a basso numero di giri per non indurre vibrazioni eccessive nella struttura muraria in esame.
Lo strumento che viene utilizzato è l’endoscopio rigido, cioè un’asta con un opportuno sistema di lenti e luce guida che permette la completa ispezione interna delle pareti del foro dalla quale è deducibile l’esecuzione tecnologica della muratura permettendo di rilevare qualsiasi situazione di discontinuità.
Endoscopio rigido
L’apparato di ispezione ha un diametro molto piccolo (12mm) in modo da poter essere inserito facilmente in fori e fessure. E’ costituito da un tubo rigido al cui interno sono presenti prismi e lenti che consentono di trasferire l’immagine da un’estremità (obiettivo) all’altra del tubo. In genere lo strumento può essere prolungato fino a raggiungere alcuni metri di lunghezza. In pratica, la lunghezza totale raggiungibile è strettamente legata al suo diametro poiché il potere risolutivo dell’immagine all’oculare è fortemente condizionato dalla luminosità della stessa. L’illuminazione della zona ispezionata in genere è ottenuta tramite una lampada posta accanto all’obiettivo. La testa portaobiettivo è regolabile secondo diverse angolazioni per consentire diverse posizioni di ispezione.
Questo strumento consente la messa a fuoco su piani da pochi mm all’infinito; la risoluzione dell’immagine, se ben illuminata, è ottima ed è possibile in alcuni strumenti, l’uso di uno zoom per l’avvicinamento dell’immagine al piano oculare. Le immagini che giungono all’oculare dell’endoscopio possono essere registrate tramite una fotocamera collegata allo strumento con apposito raccordo.
Qualora siano presenti nella muratura fessure o distacchi sufficientemente ampi si può ricorrere all’utilizzo dell’endoscopio flessibile che ha la particolarità di adattarsi al cammino del foro.
Endoscopio flessibile
L’endoscopio flessibile è uno strumento costituito da un fascio di fibre ottiche in cui coassialmente è montato un altro fascio di fibre ottiche. In questo modo il fascio centrale trasporta l’immagine dall’estremità obiettivo all’altra. Le fibre che formano l’anello esterno sono, invece, utilizzate per illuminare la zona indagata. Questo strumento, a differenza di quello rigido, offre la possibilità di raggiungere le zone da indagare anche lungo percorsi curvi e di poter fare ispezioni da diverse posizioni grazie alla mobilità della parte terminale che è comandata dall’esterno. All’endoscopio può essere applicata una macchina fotografica o una videocamera che consente l’archiviazione della prova eseguita.
Le principali caratteristiche delle strutture, emerse nel corso delle ispezioni visive, vengono riportate in un’adeguata documentazione fotografica che evidenzierà con didascalie e particolari le eventuali situazioni di discontinuità del tessuto murario.
I risultati della prova possono anche essere registrati, nel caso delle video endoscopie, su supporto informatico per future analisi.