La colorimetria consente di definire un modello matematico in base al quale la sensazione dei colori possa essere misurata, attraverso l’individuazione delle rispettive coordinate cartesiane.
Sull’area sottoposta a misurazione, viene poggiato l’oculare del colorimetro, lo strumento in grado di fornire un’indicazione quantitativa del colore misurato e pertanto, in grado di rilevare le differenze cromatiche impercettibili all’occhio umano. E’ possibile confrontare ad esempio, le differenze cromatiche nel tempo, di un film pittorico, protettivo o di un intonaco.La luce incorporata e il sistema di retroazione a doppio raggio garantiscono l‘illuminazione uniforme dell‘oggetto per tutte le misurazioni. I risultati della misurazione vengono visualizzati come impressioni soggettive, ma in forma numerica precisa e in diversi spazi di colore per consentire una comunicazione semplice e precisa.Il misuratore di colore si basa sulla tecnologia di microsistemi moderni e precisi ed opera secondo il metodo spettrale. Una fonte di luce definita, illumina l’oggetto e la radiazione riflessa viene misurata e rappresentata sul display digitale del misuratore.
Lo spazio di colore L*a*b* (noto anche come CIELAB) è ampiamente usato in tutti i campi. In questo spazio di colori, L* indica la luminosità mentre a* e b* le coordinate di cromaticità.La rappresentazione grafica, mostra gli spazi di colore più importanti. Un problema di fondamentale importanza per lo sviluppo dei colorimetri, è rappresentato proprio dalla sensibilità dell’occhio umano.In biofisica, Il colore inteso come la percezione visiva, è generato da impulsi nervosi ad opera di appositi fotorecettori posti all’interno della retina. Questi, colpiti da una radiazione elettromagnetica, ad una determinata lunghezza d’onda, compresa nello spettro della luce visibile, inviano un segnale direttamente al cervello, che associa, la radiazione, al colore.Il colore di per sé, è ottenuto dalla mescolanza dei tre attributi quali tinta, luminosità e saturazione.La Tinta è il termine usato nel mondo del colore, per classificare il rosso, il giallo, il blu e tutte le possibili combinazioni. Sebbene il giallo e il rosso siano infatti, due tinte completamente diverse, combinando il giallo con il rosso si ottiene l‘arancione, combinando il giallo con il blu si ottiene il verde, combinando il blu con il rosso si ottiene il viola, e così via.In relazione alla luminosità invece, i colori possono essere suddivisi in chiari e scuri. Si consideri, ad esempio, il giallo di un limone e quello dello zafferano. Senza dubbio il giallo del limone risulterà più chiaro. Inoltre, la luminosità può essere misurata indipendentemente dalla tinta.La saturazione, è invece indicativa della brillantezza. È un attributo del tutto distinto rispetto alla tinta e alla luminosità. Per cui, tornando all’esempio del limone, questo avrà sicuramente una maggior brillanza, rispetto al giallo di una pera.