La prova di trazione uniassiale è un test di laboratorio di tipo distruttivo. La prova consiste nel sottoporre il campione d’acciaio ad uno sforzo di trazione uniassiale inizialmente nullo che viene progressivamente incrementato fino a un valore massimo che determina la rottura del materiale. La prova di trazione serve a determinare alcune caratteristiche dell’acciaio, tra cui la resistenza meccanica e il modulo di elasticità.
La prova di trazione (tensile test) sottopone il campione ad un carico crescente applicato in direzione ortogonale alla sezione del campione, in grado di deformare il provino a velocità costante. Grazie all’utilizzo di una cella di carico e di un estensimetro, nel corso della prova si misurano i valori del carico applicato e la lunghezza del provino. A partire da tali valori, si misurano lo sforzo applicato s e la deformazione e subita dal campione.
Quanto ottenuto viene poi riportato in un diagramma sforzo-deformazione in cui si osservano, in maniera più o meno distinta in funzione del tipo di materiale, due tratti: il primo, lineare, cui corrispondono deformazioni elastiche, di tipo reversibile, proporzionali al carico applicato (con costante di proporzionalità pari ad E, modulo di elasticità) e il secondo, non lineare, cui si associa una deformazione plastica, di tipo permanente.
Il limite di snervamento rappresenta il valore dello sforzo per il quale si passa dal campo delle deformazioni elastiche al campo delle deformazioni plastiche. Superato il limite elastico, il campione subisce un processo di strizione, un allungamento successivo localizzato che porterà al una riduzione locale della sezione e, quindi, ad una cricca. Durante questo processo si assiste ad una riduzione progressiva del carico. La cricca, propagandosi velocemente, porta il provino a rottura in corrispondenza di un carico detto, appunto, limite di rottura del provino.
