Le prove penetrometriche sono prove nel corso delle quali si misura la resistenza alla penetrazione di un utensile standardizzato. Le prove penetrometriche statiche sono condotte a velocità di avanzamento costante mentre viene misurata la pressione esercitata sull’utensile. In generale, le prove penetrometriche consentono di risalire, mediante procedimenti empirici, al profilo stratigrafico e alle proprietà meccaniche del terreno
La prova penetrometrica statica, o CPT (Cone Penetration Test), è una prova indicata per tutti i terreni, tranne depositi ghiaiosi o terreni sabbiosi molto addensati. Sviluppato negli anni '50 in Olanda, è oggi in Italia uno dei più usati ed accettati test di campagna.
Uno dei principali vantaggi della CPT è la possibilità' di ottenere dei dati in continuo. La prova consiste nell'infissione di una punta di forma conica (angolo di 60°, superficie di 10 cm2, diametro di 35.7 mm) all'interno del terreno. Durante l'avanzamento della punta, che avviene a velocità costante e pari a 2 cm/s, vengono misurati la resistenza alla penetrazione della punta (qc) e l'attrito laterale (fs).
Di più recente introduzione è il piezocono, che consiste in una modifica della punta del penetrometro statico, tramite l’inserimento di un pietra porosa collegata a un trasduttore, che permette di misurare la pressione dell’acqua interstiziale durante l’avanzamento.
Poiché tale pressione è legata al tipo di terreno e alla sua consistenza, il valore misurato permette di ottenere una descrizione dettagliata del profilo stratigrafico e, se combinato con la resistenza alla penetrazione della punta, anche un indice della storia tensionale del deposito.