L’Interferometria SAR Satellitare è una tecnica di telerilevamento attraverso la quale è possibile ottenere mappe di spostamento di processi attuali e passati. I dati SAR consentono di conseguire serie temporali di spostamento estremamente precise.
L' Interferometria SAR si basa sul confronto tra due immagini radar, acquisite in tempi differenti, sulla stessa area dallo stesso sensore, normalmente installato su satelliti in orbita polare intorno alla Terra. Per aumentare la risoluzione dell'immagine si utilizza una particolare tecnica che, sfruttando il movimento del sensore durante l'acquisizione, simula una antenna sintetica molto più grande (Synthetic Aperture Radar). Il risultato del confronto tra due immagini radar permette di stimare lo spostamento del terreno in base allo sfasamento delle onde riflesse durante le due acquisizioni. Si ottiene quindi un'immagine detta interferogramma, le cui frange di interferenza sono dovute al movimento del terreno. Dall'interferogramma è possibile risalire allo spostamento del terreno, lungo la linea di vista del sensore.
I sistemi radar satellitari forniscono immagini elettromagnetiche della superficie terrestre con risoluzione spaziale di qualche metro. I radar sono sistemi attivi in quanto, emettendo un segnale e registrando l’eco di ritorno, operano con continuità consentendo di acquisire dati anche in presenza di copertura nuvolosa e sia di giorno sia di notte. Si tratta di sistemi coerenti in quanto acquisiscono sia il dato di ampiezza del campo elettromagnetico rilevato (valore di modulo) sia l’informazione associata alla distanza sensore-bersaglio (valore di fase). Il principio di funzionamento è il seguente: un apparecchio illumina lo spazio circostante con un’onda elettromagnetica che, incidendo sulla superficie terrestre, subisce un fenomeno di riflessione disordinata (scattering). Una parte del campo diffuso torna verso la stazione trasmittente, equipaggiata anche per la ricezione, che ne misura le caratteristiche. Il dispositivo è in grado di individuare il bersaglio elettromagnetico e, misurando il ritardo temporale tra l’istante di trasmissione e quello di ricezione, di valutare la distanza a cui è posizionato, localizzandolo in modo preciso nella direzione di puntamento dell’antenna (direzione di range); la direttività dell’antenna utilizzata per trasmettere e ricevere il segnale radar, cioè la selettività nell’illuminazione dello spazio circostante, consente di individuare l’oggetto anche nell’altra direzione (direzione di azimut). Quanto è più grande l’antenna, tanto più stretta è la sua impronta e, di conseguenza, tanto meglio viene localizzato il bersaglio a scapito, tuttavia, dell’estensione dell’area illuminata. Combinando coerentemente i dati acquisiti dal sensore in posizioni successive, è possibile sintetizzare un’antenna fittizia di grandi dimensioni, detta ad apertura sintetica, che garantisce un’elevata risoluzione anche nella direzione di azimuth (SAR – Synthetic Aperture Radar).
Campi di applicazione
Instabilità geologiche
Con l’interferometria SAR è possibile analizzare le deformazioni (attuali e storiche) indotte da frane, fenomeni di subsidenza e vulcani, permettendo di ottenere misure quantitative dei tassi di spostamento nel tempo.
Instabilità strutturali
Monitoraggio delle deformazioni di edifici e grandi infrastrutture indotte da fenomeni naturali ed attività antropiche per fini di supporto a progetti ingegneristici.
Miniere
Misura delle deformazioni del terreno indotte da attività di estrazione mineraria e monitoraggio della stabilità al termine delle attività di coltivazione di cave e miniere.