Che cos'è

L’Interferometria SAR Terrestre è una tecnica basata sulla misura delle variazioni di fase d’onda elettromagnetica, da cui vengono ricavati gli spostamenti dello scenario investigato (sia in campo ambientale che strutturale) lungo la linea di vista dello strumento.

A cosa serve?

L’interferometria SAR Terrestre si basa sull’utilizzo della tecnica SAR (Synthetic Aperture Radar). L’apertura sintetica del radar viene riprodotta attraverso un sensore che si sposta lungo un binario emettendo e ricevendo un segnale, con frequenza nel campo delle microonde, attraverso apposite antenne. Si ottengono immagini radar bidimensionali dello scenario irradiato con elevate risoluzioni sia in range (direzione congiungente strumento/scenario) sia in cross range (direzione ortogonale a quella di range nel piano orizzontale). La differenza di fase dei singoli pixel che costituiscono due immagini radar acquisite ad intervalli temporali diversi permette di calcolare gli spostamenti subiti dall'intera immagine radar.

La risoluzione dei pixel di un’immagine SAR è compresa tra pochi decimetri e alcuni metri (in funzione delle caratteristiche strumentali e della distanza di monitoraggio) e l’accuratezza nella misura degli spostamenti varia tra alcuni decimi d millimetro e alcuni millimetri (principalmente in funzione della distanza di monitoraggio e delle condizioni atmosferiche). La portata massima in range è solitamente di alcuni km con una frequenza massima di campionamento del dato di pochi minuti.

L’indagine è ideale per il controllo e il monitoraggio di:

- scarpate naturali ed artificiali e frane;
- scarpate in roccia;
- tagli stradali e/o ferroviari e versanti riprofilati;
- vulcani;
- ghiacciai;
- edifici;
- fenomeni di subsidenza localizzati;
- monumenti;
- opere ingegneristiche (dighe, ponti, muri, torri, ciminiere).

Normative di riferimento
Galleria Immagini
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Dettagli tecnici

Campi di applicazione

Monitoraggio di opere antropiche e strutture

La tecnica T-InSAR  consente di monitorare le strutture e le infrastrutture senza l’installazione di sensori sulla struttura monitorata (rendendola idonea al monitoraggio di edifici prestigiosi e monumenti).
Attraverso il monitoraggio si posso ottenere mappe bidimensionali dello spostamento delle strutture o analisi e monitoraggi vibrazionali contestualmente su diverse porzioni della struttura. Il monitoraggio viene eseguito su:
-       edifici e opere monumentali, per il monitoraggio degli spostamenti di tutta la struttura;
-       ponti o viadotti, per il collaudo statico e dinamico, sia in condizioni indisturbate che sotto carichi e agenti esterni (vento, variazioni di temperatura, ecc);
-       dighe e vasche di contenimento fluidi, per il monitoraggio delle deformazioni sull’intera struttura indotte da cicli di svaso ed invaso e delle paratie di valle di dighe in terra nonché supporto alle verifiche di stabilità;
-       cave e miniere, per il monitoraggio delle condizioni di stabilità delle pareti di scavo e di estrazione;
-       colonne, torri, ciminiere e pale eoliche e strutture a prevalente estensione verticale;
-       barriere fonoassorbenti, per la misura degli spostamenti statici e dinamici (vibrazioni) indotti dal transito veicolare in fase di realizzazione ed in fase di esercizio;
-       discariche, per il monitoraggio della stabilità delle pareti e delle aree di concentrazioni di gas attraverso la misura delle deformazioni.

Monitoraggio di versanti instabili
La tecnica TInSAR consente di valutare lo stato di attività di frane note ed effettuare correlazioni tra condizioni meteo e instabilità, di realizzare la perimetrazione delle porzioni instabili di versante e misurare le entità di spostamento. Permette, inoltre, di definire in tempi rapidi le condizioni di instabilità a seguito di segnalazioni e il collaudo delle opere di bonifica e stabilizzazione (gabbioni, muri, ecc).

Monitoraggio di scarpate in roccia, falesie e tagli stradali
L’interferometria SAR permette di individuare i blocchi di roccia svincolanti e maggiormente instabili su scarpate estese, controllare le condizioni di sicurezza e stabilità durante le lavorazioni, verificare l’efficacia degli interventi di stabilizzazione.

Monitoraggio di fenomeni di subsidenza localizzati
La tecnica TInSAR viene utilizzata al fine di ottenere la perimetrazione delle aree caratterizzate da spostamenti, la misura del tasso di subsidenza e per il monitoraggio di allerta in caso di possibili fenomeni di cedimento repentini.

Monitoraggio dei vulcani
Per l’identificazione e la perimetrazione delle aree instabili e l’identificazione delle deformazioni indotte dai flussi magmatici.

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