Che cos'è

L'assorbimento d'acqua per capillarità consiste nella determinazione della quantità d'acqua assorbita per unità di superficie, in funzione del tempo, a pressione e temperatura ambiente, da un campione avente la superficie di base in contatto con acqua deionizzata.

A cosa serve?

Le prove di assorbimento d’acqua su provini di dimensioni standard, opportunamente preparati, sono condotti al fine della progettazione e la valutazione preventiva di interventi conservativi. Tale metodologia può essere applicata su materiali lapidei naturali o artificiali, trattati o non trattati, con l’obiettivo di valutarne le caratteristiche igroscopiche, sia sul materiale tal quale che dopo eventuali trattamenti con prodotti protettivi, consolidanti, riaggreganti.

Normative di riferimento

- Raccomandazione NorMal 11/85 - Assorbimento d'Acqua per Capillarità - Coefficiente di Assorbimento Capillare

- UNI EN 15801:2010 - Conservazione dei beni culturali - Metodi di prova - Determinazione dell'assorbimento dell'acqua per capillarità

- UNI EN 1925:2000 - Metodi di prova per pietre naturali - Determinazione del coefficiente di assorbimento d'acqua per capillarità

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Per saperne di più

Il metodo si basa sulla misurazione dell'aumento di massa dovuto all'assorbimento capillare di acqua in un intervallo di tempo predeterminato. Partendo dalla quantità di acqua assorbita, viene ricavato un coefficiente, che indica la tendenza del campione ad assorbire l'acqua per capillarità, senza l’applicazione di una pressione esterna. Il campione viene preliminarmente essiccato e pesato, quindi viene posto a diretto contatto con acqua deionizzata, misurando la variazione della massa a tempi stabiliti. Viene, quindi, espresso il coefficiente di assorbimento capillare C, considerando la quantità di acqua assorbita per unità di superficie (g/m2) in funzione del tempo ( s1/2 )

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nostro esperto
Chiara Gallo
Responsabile di Laboratorio