L'assorbimento d'acqua per capillarità consiste nella determinazione della quantità d'acqua assorbita per unità di superficie, in funzione del tempo, a pressione e temperatura ambiente, da un campione avente la superficie di base in contatto con acqua deionizzata.
Le prove di assorbimento d’acqua su provini di dimensioni standard,
opportunamente preparati, sono condotti al fine della progettazione e la valutazione
preventiva di interventi conservativi. Tale metodologia può essere applicata su materiali
lapidei naturali o artificiali, trattati o non trattati, con l’obiettivo di valutarne le caratteristiche
igroscopiche, sia sul materiale tal quale che dopo eventuali trattamenti con prodotti
protettivi, consolidanti, riaggreganti. La prova è utile nel momento in cui si vuole valutare la
capacità di imbibizione di un materiale che sia esposto totalmente come, ad esempio, nel
caso di fontane di interesse storico-artistico, al fine di valutare le proprietà igroscopiche
con conseguente sviluppo di sostanze filmogene biologiche.
- Raccomandazione NorMal 7/81 - Assorbimento d'Acqua per Immersione Totale -
Capacità di Imbibizione
Il metodo si basa sulla misurazione dell'aumento di massa dovuto
all'assorbimento di acqua in un intervallo di tempo predeterminato. Partendo dalla quantità
d'acqua assorbita, viene ricavato un coefficiente, che indica la capacità del campione ad
imbibirsi senza l’applicazione di una pressione esterna. Il campione viene preliminarmente
essiccato e pesato, quindi viene completamente immerso in acqua deionizzata, misurando
la variazione della massa a tempi stabiliti. Viene, quindi, espresso il coefficiente di
imbibizione Ci (%), considerando il rapporto tra la massa del provino portato a saturazione
(g) e la massa del provino essiccato, in funzione del tempo (s 1/2 ).